Patrimonio

Era il 1935, l'anno XIII dell'era fascista, quando il governatore di Roma Giuseppe Bottai propose a Mussolini di presentare la candidatura di Roma per l'Esposizione Universale. L'intento: mostrare al mondo - si disse - il genio della Civiltà Italica. L'idea venne accolta con grande entusiasmo da Benito Mussolini, che  per realizzarla fece istituire nel 1936 l'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma, coordinato dal senatore Vittorio Cini. 

Per capire l'Eur però occorre sapere come è stato concepito e costruito dai suoi progettisti, architetti ed ingegneri, che negli anni Trenta lo immaginarono.
 
Mussolini, in una fase iniziale, non era affatto deciso sul luogo in cui edificare la grande Esposizione; tuttavia, anche con l'aiuto di Cini, la scelta cadde quasi di necessità sull'area che dalle Terme di Caracalla porta verso il mare. “ l'Eur doveva essere questa nuova Roma collegata alla vecchia Roma dalla Via Imperiale ” ebbe infatti a dire lo storico Emilio Gentile. Questa la ragione per cui venne preferita l'area delle Tre Fontane.
 
La parte esecutiva del gigantesco programma iniziò il 26 aprile 1937, allorchè il Duce in un momento simbolicamente importante, si recò nell'area dove sarebbe sorto il grandioso complesso e vi piantò il un pino romano, consacrando l'area a ciò cui era destinata.
 
E42 - Mussolini assiste alla messa a dimora di un pino nel cantiereTra gli architetti e gli urbanisti si accese un vivace dibattito su quale dovesse essere lo stile architettonico da adottare. Prevalse fra tutti l'orientamento di Marcello Piacentini che divenne coordinatore tecnico dell'intera opera coadiuvato dai migliori architetti dell'epoca: Pagano, Piccinato, Vietti, Libera, Minnucci, Guerrini, La Padula, Romano e Moretti. Fu così che l'Eur negli anni Trenta divenne un laboratorio creativo in cui si concentrò l'opera di geniali architetti, nel segno di un moderno piano urbanistico, ancora oggi considerato un progetto di sviluppo territoriale di grande attualità.
 
“...Tutto il quartiere volse...”, come sostiene la storica Alessandra Tarquini: “... ad uno stile monumentale e moderno al contempo, monumentale e razionalista, stile in grado di evocare l'impero..., ma anche di lanciare Roma come mito per il futuro...”.
 
E42 - Arco trionfale di LiberaTra le realizzazioni previste per l'Esposizione era stata immaginata in chiave fortemente simbolica, trionfalistica, la realizzazione di un arco di dimensioni davvero monumentali "L'Arco dell'Acqua e della Luce", che sarebbe dovuto sorgere dove fu poi realizzato il Palazzo dello Sport per le Olimpiadi del 1960.
 
L'arco non fu mai realizzato e il simbolo del quartiere divenne il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come Colosseo Quadrato, "... l'opera più importante costruita a Roma negli ultimi 100 anni..." per dirla con il Prof. Giorgio Muratore. All'estremo opposto del Pentagono venne costruito, sul progetto dell' Arch. Adalberto Libera, il Palazzo dei Ricevimenti e Congressi con l'elemento suo più suggestivo rappresentato dalla terrazza su cui Libera realizzò uno starordinario teatro all'aperto.
 
A completare il codice stilistico dell'E42 contribuì la progettazione di ampi  spazi verdi, un complesso di circa 70 ettari di parchi e giardini che hanno costituito nel tempo il polmone verde dei romani. La costruzione del modello E42, come noto, fu interrotta con il procedere della Seconda Guerra Mondiale, che rese impossibile l'appuntamento con la grande Esposizione Universale del 1942.
 
L'Italia perse la sua grande occasione di ospitare il grande evento universale. Soltanto oggi, a distanza di 80 anni un'altra città italiana ha potuto accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo per l'Expo Milano 2015. (► Dall'E42 a Expo Milano 2015).
 
E42 - I parchiPer molti anni abbandonato, negli anni '50 si decise di riprendere i lavori ultimando le infrastrutture e completando le opere rimaste incompiute. La Vecchia Via Imperiale venne prolungata e prese il nome di via Cristoforo Colombo. L'Eur divenne ancora una volta un gigantesco cantiere e di nuovo Marcello Piacentini e gli architetti a lui più vicini tornarono a svolgere un ruolo di primo piano.
 
Nei progetti di costruzione furono incluse anche le prime strutture residenziali con l'obiettivo di rendere l'Eur un quartiere modello anche per chi volesse abitarci. Alla fine degli anni '50 il quartiere iniziò a popolarsi, accanto alle opere permanenti dell'E42 sorsero palazzi, Enti, Uffici e Ministeri.E42 - Palazzo dei Congressi in costruzione
 
Fu negli anni '60 che si riaccese l'interesse e la curiosità per questo quartiere “moderno” rispetto al resto della città, anche grazie alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici.
 
Gli interventi più imponenti furono il Palazzo dello Sport, progettato dall'Arch. Pierluigi Nervi e costruito là dove doveva sorgere il maestoso arco trionfale mai realizzato.
 
Fra gli impianti olimpici furono costruiti anche la Piscina delle Rose, una vasca olimpionica scoperta di 25x50 metri, inserita nella suggestiva cornice del Parco Centrale del Lago ed il grande Velodromo capace di accogliere 20.000 spettatori.
 
Il rilancio del quartiere, portò l'Eur a svilupparsi, dopo le Olimpiadi, ben oltre i confini dell'originale pentagono, ma ciò non ha impedito all'antico centro di mantenere il fascino di scenografia perfetta per il cinema.
 
Nell'immaginario di molti registi italiani l'Eur diventò uno spazio urbano dalle straordinarie potenzialità , il primo ad amarlo fu Federico Fellini, sue queste parole: "...ecco l'Eur mi piace tanto perchè ha questo aspetto un po' da stabilimento cinematografico, da studio... questa sensazione di disponibiltà che ha il quartiere mi è congeniale, l'Eur ti restituisce questa leggerezza, mi sembra come di abitare in una dimensione di un quadro... c'è un'atmosfera liberatoria...".
 
E 42 - Palazzo della Civiltà L'Eur è anche altrettanto amato dai tecnici, dagli architetti di tutto il mondo perchè, come afferma il Prof. G. Muratori, "...è un'architettura di grande qualità che tutto il mondo sta studiando da diversi anni e che è servita recentemente come riferimento culturale per la costruzione di parti importanti della Berlino riunificata...".
 
Un'architettura di grande qualità in cui nuove opere sono in cantiere ed andranno ad integrarsi con l'esistente aprendo una nuova prospettiva verso il futuro.
 
Una fra tutte il Nuovo Centro Congressi, comunemente nota come "La Nuvola", progettata dall' l'Arch. Massimiliano Fuksas e destinata a diventare il simbolo contemporaneo dell'Eur.
 
Uno spazio che sembra sospeso nel vuoto, trasparente luminoso, una geometria che si inserisce nella costruzione rigorosa ortogonale del quartiere pensato come una città ideale. "...non abbiamo cambiato la geometria molto semplice dell'Eur, ma la complessità l'abbiamo data all'interno..” (Arch. Massimiliano Fuksas).
 
Oggi l'importante patrimonio dell'Ente Eur costituito dagli edifici storici, dalle aree verdi e dalle opere nascenti è di proprietà di EUR S.p.A.
Infatti, il D.lgsl. n. 304 del 17 agosto del 1999 ha trasformato lo storico Ente EUR nell'attuate Società per Azioni denominata EUR S.p.A. (90% Ministero dell'Economia e Finanze, 10% Roma Capitale).
 
L'Eur è stato definito in tanti modi: un quartiere metafisico, monumentale, razionalista, ma anche la città bianca, la città giardino, la città dei Musei, a noi piace chiamarlo: " la città nella città".
 
 
► Leggi l'articolo de Il Mattino di Ludovico Fraia "L'Eur, il quartiere rimasto dopo lo stop all'iniziativa" (11 novembre 2015).