Fregio dell'Agricoltura (G. Severini)
Schede primarie
Commissionato dalla "Federazione dei Consorsi Agrari" per decorare l'atrio del Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi in occasione della Fiera dell'Agricoltura del 1953, il Fregio dell'Agricoltura è un'opera della maturità di Gino Severini. Si tratta di un lavoro imponente: un dipinto su pannelli di compensato, in tempera caseina, di grandezza pari a m 7,25 x 73. La realizzazione di tale opera doveva essere funzionale non solo a decorare il grande spazio di accoglienza, ma anche a coprire il precedente affresco Tutte le strade conducono a Roma, lì realizzato da Achille Funi, troppo compromesso con l'ideologia del regime che lo aveva commissionato.
Per decorare una superficie così vasta, Severini dovette accostare diversi pannelli e, allo stesso tempo, rinforzarli per impedire che il compensato si rompesse o deformasse. Data le notevoli dimensioni, Severini divise i 70 metri di fregio in 5 grandi riquadri autonomi, separati da un bordino grigio di incorniciatura. Il riquadro centrale ritrae in forma astratta l'Agricoltura e le Quattro Stagioni; a destra e a sinistra i due riquadri più grandi, entrambi rappresentanti la Federconsorzi, in stile cubista. Agli estremi un riquadro per l'Industria Chimica al Servizio dell'Agricoltura ed uno per l'Industria Meccanica al Servizio dell'Agricoltura, di impronta decisamente futurista.
Quando alla fine degli anni '80, si decise di riportare alla luce l'opera di Funi, il Fregio dell'Agricoltura venne ricollocato nell'atrio posteriore del Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi; il minor spazio lì disponibile costrinse ad esporre il pannello relativo all'Industria Meccanica nel Salone delle Fontane presso Palazzo Uffici, installandolo sulla parete di fondo.