Mosaici della Fontana monumentale luminosa (G. Guerrini, G. Rosso, G. Severini)
Schede primarie
Per decorare la fontana che accoglie il pubblico nel piazzale antistante Palazzo Uffici, i Servizi Artistici dell'E42 incaricarono tre artisti specializzati nella tecnica a mosaico: Gino Severini, Giulio Rosso e Giovanni Guerrini. I mosaici, in bianco e nero, corrono sui lati lunghi della vasca, posta a livello del terreno e divisa in tre bacini. La decorazione risulta quindi distinta in pannelli, sui quali ogni artista sviluppò singolarmente un proprio tema. Un velo d'acqua copriva le raffigurazioni dando loro lucentezza; i lavori vennero ultimati nel 1940.
DESCRIZIONE DELL'OPERA
A Severini vennero affidati i sei riquadri che corrono lungo tutto il bacino centrale, rappresentando in chiave propagandistiaca le origini mitiche di Roma. Nel riquadro con Saturno, la divinità tiene nella sinistra una falce e nella destra una clessidra, simboli del suo ruolo di protettore dei campi e di garante del tempo; significativamente, il dio posa i propri piedi su una cornucopia e su delle spighe (simboli di abbondanza), cui si affianca un fascio littorio a suggerire come la ricchezza dei campi derivi dai fasti del regime.
Accanto a Saturno quattro donne semisdraiate simboleggiano l'altelenarsi delle quattro stagioni. Giovanni Guerrini dedica il proprio tema al predominio di Roma sui mari, ispirandosi ai mosaici scoperti in quegli anni ad Ostia antica. Nella reppresentazione, da sinistra a destra Enea approda alle foci del Tevere, Roma come divinità dei mari, Distruzione di Cartagine. Le figurazioni di Giulio Rosso, infine, all'estremità sud della fontana, raccontano i fasti del regime attraverso le costruzioni, le bonifiche, l'industria, le belle arti e le forze armate. Anche in questo caso il repertorio figurativo è tratto dalla tradizione antica che aveva già trovato una prima applicazione nei mosaici sul piazzale dell'Impero al Foro Italico.